La prova costume: 2, no pain, no gain

Da un po’ di tempo si nota uno strano affollamento in palestra. Del resto, è un tipico fenomeno stagionale: le palestre si riempiono all’inizio dell’anno, con i buoni propositi dopo le feste, e a partire da metà maggio in preparazione della temutissima prova costume. Si direbbe che i principali incentivi agli sforzi per stare in forma siano il senso di colpa e il terrore di essere giudicati: ovvio che in questo modo non si possa andare molto lontano, visto che basta un po’ di autoindulgenza, una volta in cui si fa troppa fatica o l’illusione di aver raggiunto qualche obiettivo per dirsi che può bastare anche così.

L’esercizio fisico non è una cura miracolosa che in due mesi fa perdere quanto accumulato in anni di trascuratezze, e nemmeno un rituale da seguire pro forma, solo per scaricarsi la coscienza; soprattutto, non è una scusa: non è il caso di lanciarsi su bignè e torte Sacher solo perché si è pedalato una mezz’oretta sulla cyclette o si è appena fatta una seduta di pilates. Certo, bastano poche sedute fatte bene per vedere i primi risultati, ma non ci si devono fare illusioni: sono solo i muscoli che hanno fatto un po’ di sforzo a cui non erano abituati e le fibre, a forza di contrarsi e distendersi, si sono un po’ gonfiate. Ma si tratta di risultati del tutto passeggeri, che portano a qualcosa di reale solo se si continua, con la giusta perseveranza.

Perciò, lasciamo perdere l’ossessione della prova costume e lavoriamo davvero sul nostro corpo, con un obiettivo a lungo termine. L’importante è ricordarsi sempre di quattro principi di base:

  • In palestra si suda: è inutile iscriversi a mille corsi se non si ha intenzione di fare sul serio. Bisogna fare fatica, farsi venire il fiatone, impegnarsi a fondo e conquistare ogni volta un piccolo nuovo traguardo. Ricordati sempre che esistono due tipi di esercizio fisico: quelli faticosi e quelli inutili;
  • Scegli per te: datti degli obiettivi realistici e consoni al tuo stile di vita e al tuo fisico. Se sei una signora sulla sessantina che fa un lavoro sedentario e il cui massimo sforzo fisico è sempre stato la canasta, è difficile che in due mesi tu possa posare per la nuova linea di costumi da bagno under 30;
  • Sollevare pasticcini non è un esercizio: l’allenamento è molto utile a tonificare i muscoli, sciogliere le articolazioni, smaltire tossine, migliorare le funzioni cardiache e respiratorie. Ma non ti fa perdere tutti i chili accumulati in anni di biscotti davanti al televisore: se vuoi dimagrire, devi controllare quello che mangi;
  • Allenarsi è uno stile di vita: l’esercizio fisico deve essere parte della nostra vita. Non ha senso affannarsi a perdifiato per tre mesi e poi lasciar perdere, meglio impegnarsi in un’attività sostenibile, che ci tenga in forma e ci dia piacere, che possa essere continuata per anni. Contano i risultati che durano, conta quello che ci fa stare bene.

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