Care mamme,
oggi è la vostra festa e volevamo ringraziarvi, da cuore a cuore.
Forse non ve l’abbiamo mai detto, ma noi figli sappiamo molto bene che non è stato sempre facile per voi. Come lo sappiamo? Beh, siete donne, innanzitutto, e il mestiere della mamma non è certo tutto rose e fiori. Forse anche noi vi abbiamo complicato un po’ le cose. Che il mondo è strano si scopre solo crescendo. Abbiamo incontrato tutti nella vita un sacco di favole, ma erano molto diverse da quelle che ci raccontavate accanto al letto o che guardavamo insieme su film e cartoni animati.
C’è chi ha incontrato carrozze che in realtà erano zucche, scarpette scomode da indossare per forza, balli a cui non si era invitati e che si frequentano lo stesso, nonostante la musica troppo forte. Crescendo si incontrano sulla strada principi e principesse che assomigliano a cacciatori, matrigne, asini e topini aiutanti. Si baciano un sacco di rospi, che però non si trasformano mai. Tutte queste cose, però, hanno trasformato noi. Con il tempo si impara cosa significhi essere una donna in un mondo che ti mette un sacco di etichette addosso, come se fossi un prodotto o un soprammobile. Questo mondo che prima che tu possa capire chi sei ha già mille definizioni che ti tolgono il respiro e la voce. Se la tua gonna è troppo corta, hanno un nome da darti. Se la maglia è troppo accollata, anche. Se non ti piace parlare, se ti piace parlare; se sai riparare un motore, se ti piace giocare con le bambole. Nomi, nomi e nomi. Come avete fatto voi mamme a trovare una voce?
Qualcuno ad un certo punto si è anche arreso, accettando le etichette e sopportandole, abbassando la testa.
Ma per fortuna, mamme, voi siete sempre state pronte ad aiutarci. Ci osservavate anche quando non vi vedevevamo. Ora capiamo meglio i gesti e le parole dette per darci forza. La mamma è la creatura più magica che esista, in questo mondo di fiabe rovinate. La mamma sa trasformarsi.
Quando eravamo dentro di voi avete reso il vostro corpo una casa. Siete state il nostro nutrimento. Quando eravamo piccoli siete diventate una rete che ci accoglieva se cadevamo. Quante ginocchia avete pulito dalla ghiaia! E da adolescenti eravate le mamme che aspettavano con ansia. Guardavate fuori dalla finestra trattenendo la paura che ci fosse qualche lupo in agguato, qualche pozzanghera mutata in un lago che poteva farci affondare, qualche Mangiafuoco travestito da buon samaritano.
La mamma è una cuoca, una psicologa, un sergente militare, un’amica e il critico più attento. Un mondo di sorprese. Sapevate bene che anche noi avremmo imparato questa dote di camaleonte.
Mamme, lo sappiamo che non siete Wonder Woman. Anche voi avete dovuto portare un sacco di peso. Il nostro zaino pieno di libri la mattina, il peso delle nostre urla e dei capricci quando ci sembrava non ci deste abbastanza libertà, quello delle parole sfuggite da adolescenti, o il peso schiacciante delle cose che non vi dicevamo, escludendovi dalla nostra vita.
Mamme, anche voi vi siete scontrate con etichette sempre nuove. Dicevano che come mamme dovevate essere sempre attente e pronte. La mamma deve prevedere e sacrificarsi. La mamma deve essere sempre comprensiva o sempre severa. Se non coccoli tuo figlio sei “fredda”, se lo sei troppo sei “chioccia”. Chissà se anche voi vi siete arrese, ad un certo punto.
Care mamme, come figli e figlie volevamo dirvi che vi ringraziamo di avere avuto il coraggio di evolvere per noi (e con noi). Di avere avuto la forza di provare, e anche quella di sbagliare. Non esistono libri da cui si impara questo mestiere che è così importante, ma voi siete state magnifiche.
Siete riuscite a insegnarci a non dare retta a chi ha solo parole da attaccare sugli altri. Ci avete insegnato a schiarirci la voce e a ritrovarla, a cantare a squarciagola quando si è felici e a gridare quando è necessario difendersi. Non baratteremo mai più la nostra libertà.
Grazie a voi e al vostro esempio abbiamo proceduto a testa alta. Grazie a voi ora siamo la somma dei nostri pregi, dei nostri errori, dei nostri difetti e delle nostre bellissime qualità. Con la vostra luce e con le vostre ombre ci avete insegnato che siamo abbastanza, perché siamo noi stessi.
Che la festa della mamma sia un’occasione di gioia e di abbracci (anche se un po’ più virtuali). Auguriamo a tutti che le donne possano procedere sempre con il proprio passo e illuminare il cammino con le loro differenze. Il mondo non ha bisogno di persone perfette ma dell’amore sincero, che non è mai sbagliato.
Auguri alle mamme e a tutte le donne che hanno il coraggio di non spegnere la propria luce.